venerdì 22 aprile 2011

Tempo che passa

Sigh, è già Pasqua... il tempo vola via a velocità impressionante. E io non ho ricami nuovi, né progressi da mostrare. Avevo in programma di iniziare un sacco di cose, di finire tanti wip e ufo, ma come al solito mi sono arenata. Mi rifugio dietro la scusa del lavoro, la sera sono così stanca che non ho neanche la forza di tirare fuori l'ago. Ma va bene così, perché il lavoro nuovo mi piace, ho superato il periodo di prova e mi hanno confermata fino a dicembre. E l'altro mio lavoro, quello freelance, che dovrei fare invece di star qui a postare commenti inutili, procede a rilento ma procede e mi da tanta soddisfazione.
Quindi stavolta se non ricamo non è perché son giù di morale, ma semplicemente perché sono stanca, tutto qui. Sarà la vecchiaia? Forse... tra un po' è il mio compleanno e mi sono accorta di avere qualche capello bianco che fino all'anno scorso non avevo, e stavo meditando che sarebbe ora di usare qualche crema antirughe più intensa. Paranoie di una quasi trentacinquenne.
Vorrei approfittare di questi due giorni di festa per iniziare le casette del Sal di Maryse che attendono ancora da gennaio, o andare avanti col mio Christmas Rules... o finire il quadretto con la lavanda che mia madre aspetta da tre feste delle mamma, ma credo che alla fine passerò il tempo a rilassarmi con qualche bel libro.

mercoledì 6 aprile 2011

SAL e non solo


Ecco la prima tappa di questo mio nuovo Sal per il 2011, il Sal I Love Lizzie Kate. Mi fa un po' strano ricamare pupazzi di neve e cardinali rossi a primavera, ma se voglio che sia pronto per Natale devo adattarmi... e in fondo è solo primavera, pensate un po' come sarà ricamare renne ad agosto!
La foto del sal però è solo un pretesto per questo post... ho bisogno di sfogarmi un pochino.
Per chi non avesse seguito le mie vicende sul vecchio blog di splinder, ho ripreso a frequentare i forum e i blog di punto croce e creatività dopo un lungo periodo di "umore nero", se si può chiamare così.
Da qualche mese, diciamo verso la fine dell'anno scorso, ho ripreso in mano ago e filo e ricucito anche i contatti, non solo ricominciato a crocettare.
Solo che mi sento sempre in disparte.
Cerco di partecipare alle chiacchiere del forum, a girare per i blog, ma mi sembra non aver niente da dire e se ho voglia di dire qualcosa, a nessuno interessa quello che dico.
Ma vediamo di spiegarmi meglio: in particolare sui forum, mi capita di lasciare qualche post, per far vedere i miei ricami o introdurre qualche argomento di discussione, e mi sento totalmente ignorata. Neanche un singolo commentino. Mentre magari ci sono altre che pubblicano foto di tele ancora bianche con solo 2 crocette, dicendo cosa hanno iniziato, o foto di ricami con 10 crocette in tutto e pure tutte dello stesso colore, ed ecco che fioccano pagine e pagine di commenti e complimenti entusiasti.
Non che io creda di essere più brava di loro, di questo sono sicura, ma a volte mi domando se tutti quei commenti siano davvero sinceri o se una scriva "bello, brava, complimenti" solo per simpatia o gentilezza e in realtà pensi tutt'altro.
Io non riesco proprio a commentare un post o una discussione sul forum sprecandomi in complimenti che non penso davvero. Se un ricamo non mi piace, vuoi per il soggetto o per come è realizzato o magari solo perché per una mia idiosincrasia detesto i bavaglini ricamati, indipendentemente dalla persona che l'ha ricamato, proprio non ce la faccio a dire "bello, brava". Quindi se un ricamo non mi piace preferisco non dire nulla, mica posso commentare "che schifezza hai ricamato?", anche se non sono mai schifezze, è che a me certi soggetti proprio non piacciono. Tanto per capirci ci sono anche ricamatrici che mi piacciono molto e che ricamano sempre cose meravigliose che ogni tanto ci infilano in mezzo un soggetto che non capisco, non condivido e semplicemente non mi piace. Ma proprio per questo mi sento ipocrita a dire lo stesso che è bello. Magari sarà obiettivamente bello, perché è ricamato con una tecnica impeccabile, o è un ricamo particolarmente difficile o che ne so, ma se non mi piace è più forte di me, le mie dita non riescono a digitare complimenti fasulli.
E siccome per i casi della vita io non ho figli e non ho neppure in programma di farne (almeno per qualche anno ancora, sempre che nel frattempo non vada in menopausa), mentre sono circondata da neomamme o mamme a tempo pieno che ricamerebbero anche i pannolini dei loro figli, mi capita sempre più spesso di vedere i suddetti bavaglini ricamati e tutte le altre cianfrusaglie infantili con pupazzetti disney, winnie pooh e bebè di ogni sorta. Cosa dovrei dire? Bello, brava? Sì, magari sarebbe una gentilezza da parte mia per condividere la gioia della mammina e forse mi dimostro un po' stronza nel non farlo, ma se quei ricami proprio non mi piacciono, anzi, mi danno quasi sui nervi, come faccio?
Anch'io di recente ho ricamato qualcosa da corredino per un'amica che partoriva... una schifezza di ricamo! L'avevo fatto quasi senza neanche pensarci, una crocetta dietro l'altra in fretta e furia per terminare prima della nascita. Credo sia uno dei ricami più schifidi che abbia mai fatto. Ma per quello ho ottenuto una pioggia di complimenti, mentre per altri ricami che mi piacevano di più e di cui vado molto orgogliosa, neanche uno.
Quindi, da questo fatto deduco che la cosa sia reciproca... alle neomamme piacciono solo i ricamini per i loro piccoli e a chi non ha figli piacciono altre cose.
Oppure nessuno mi lascia più commenti proprio perché con gli anni sto diventando sempre più stronza? E quindi, dato che non mi sdilinquisco in complimenti, per ripicca nessuno commenta più i miei post?
Può darsi.
Sono stata a lungo dibattuta se scrivere o meno queste cose. Rischio di attirarmi l'antipatia di tutte le ricamatrici e magari non solo di quelle. Ma credo che un blog dovrebbe essere prima di tutto lo spazio dove poter esprimere i propri pensieri, quindi eccomi qua a scrivere quello che penso.
Forse dovrei mettere da parte la stronza che è in me e per pura gentilezza nei confronti di chi crea qualcosa con le proprie mani dovrei comunque apprezzare il lavoro altrui, indipendentemente dai soggetti realizzati.
Ma credo che i ricami vadano davvero a gusti, come i cibi, i film, i libri e la musica. Ci sono cibi, autori, film, canzoni che non sopporto, che non riesco proprio ad affrontare. Ma ci sono persone che invece amano proprio ciò che io detesto. E solo perché i nostri gusti sono diversi, non è detto che io e la persona in questione ci detestiamo. Ho una carissima amica che ha gusti totalmente opposti ai miei. E io non mi offendo se lei dice che i romanzi che leggo sono una porcheria nè lei si risente se io le dico che il suo film preferito è una schifezza.
Però ho la sensazione che nel mondo del punto croce stia succedendo proprio questo: se qualcuna non apprezza un tuo ricamo, o se tu non aprezzi il suo, sembra quasi che sia un torto personale.
Forse mi sto facendo un sacco di problemi per niente.
Forse tutto dipende dal fatto che mi sento diversa dalla maggior parte delle frequentatrici dei forum a crocette o di tante ricamatrici dei blog.
Non ho figli e non li voglio, detesto pulire la casa e lo faccio il meno possibile, sono tutta concentrata sul lavoro e sulla carriera che vorrei fare, leggo tanto e non mi pare di leggere abbastanza, sono disordinata in tutto e non riesco a mettere ordine nella mia vita.
Insomma, l'esatto opposto di quelle donne che tanto ammiro che riesco a destreggiarsi tra figli, casa, marito e magari pure lavoro e che hanno case che sembrano uscite dalle riviste di arredamento.
Io ho ancora roba dentro a scatoloni che risalgono a cinque anni fa.
E forse, come io non mi riconosco nelle mamme a tempo pieno o nelle casalinghe super organizzate, neppure loro si riconoscono in me, ed è per questo che io non commento loro e loro non lasciano i loro commenti a me.
Però alla lunga questo è alienante. Mi fa sentire isolata. Vorrei far parte di un gruppo, ma per quanto mi sforzi, non mi ci sento dentro. E continuo a chiedermi se anche le altre mi sentano estranea, un'infilitrata abusiva che non ha nessun diritto a stare in mezzo a loro.
Mah... forse sono solo mie paranoie dovute allo stress.
Forse tra un po' andrò in sollucchero per un bavaglino o una presina. E rileggendo questo mio delirio mi chiederò che cosa mi passava per la testa.